Il disastro peggiore
- Francesca
- 21 feb 2016
- Tempo di lettura: 4 min

La cosa che mi terrorizzava di più in assoluto nel cominciare questo blog era l'idea che ad un certo punto avremmo dovuto fare una torta. Davvero. Per me le torte sono sempre state un ostacolo insormontabile. Ho provato a farne di ogni tipo, con risultati sempre più disastrosi. In particolare la torta di carote, guarda caso proprio la mia preferita. Tutto è cominciato quando da bambina ho sviluppato un'ossessione compulsiva per le Camille della Mulino Bianco. Non esistevano Saccottini, Crostatine, Kinder Brios, per me esistevano solo loro e se in casa non me le avessero nascoste probabilmente mi sarei cibata solo di quello.
Quando poi mi sono trasferita a Londra, da problema infantile con le merendine la cosa ha cominciato a farsi più seria. Sotto casa mia, a fianco alla Whitechapel Gallery, c'è questo piccolo Cafè, Exmouth Coffee Company (se siete a Londra andateci) che fa la Carrot Cake più incredibile della storia delle torte. Soffice, delicatamente speziata, ricoperta di due dita di glassa che ad ogni morso ti si spalmava letteralmente sempre di più in faccia. Spesso infatti sceglievo di portarmela a casa per evitare di farmi vedere da estranei in quelle condizioni. Lo spesso si è trasformato in praticamente tutti giorni con conseguenze per il mio peso che vi lascio solo immaginare. I miei tentativi di riprodurla però non sono stati altrettanto idilliaci… La prima volta ho provato una ricetta italiana, è venuta così dura che se l'avessi lanciata contro qualcuno avrei potuto fargli seriamente male. La seconda volta ho provato con una ricetta inglese usando il bicarbonato di sodio al posto del lievito.
Il risultato potrei descriverlo come un ciambellone arancione mezzo crudo, visto che il centro si è completamente afflosciato e non sono assolutamente riuscita a cuocerla uniformemente. Solo i miei coinquilini inglesi hanno avuto il coraggio di assaggiarla, con commenti tipo 'Mmm it's so damn yummy!'.
Che torte gli facessero le loro madri preferisco non saperlo. Quale sfida migliore allora per cominciare il capitolo dolce di questo blog se non il mostro dell'ultimo livello? Questa volta ho scelto una ricetta americana tratta dal blog di Holly Shaner http://cinnamonslices.blogspot.it/. E non so se siano state le nostre good vibes, la misurazione non a peso ma volumi o forse solo un bel pò di fortuna, ma la torta non solo è riuscita ma il primo morso mi ha riportato esattamente lì, seduta su quello sgabello, in quella Bakery, quando mi sono innamorata di lei la prima volta.
E mi raccomando non lesinate con le spezie, è quella la vera magia.

Torta di carote al cardamomo
Dosi per 8-10 persone Torta (la ricetta originale prevedeva una layer cake ossia una torta a strati, noi abbiamo preferito usare l'impasto per fare una torta unica e poi tagliarla, ma si può procedere anche infornando due torte per poi unirle con il frosting. L'impasto è sufficiente per procedere in entrambi modi.) • 3/4 di tazza di zucchero • 3/4 di tazza di zucchero di canna • 1 baccello di vaniglia • 4 uova • 4 tazze di carota grattugiata • 2 tazze di farina • 1 tazza di farina autolievitante • 2 cucchiaini di lievito • 2 cucchiaini di cardamomo in polvere o 5 semi di cardamomo (da schiacciare con il mortaio)
• 1 cucchiaino di cannella in polvere • 1/2 cucchiaino di sale • la scorza di 1 arancia • 3/4 di tazza di olio d'arachidi • 3/4 di tazza di yogurt bianco (noi usiamo quello greco perché ha la consistenza perfetta) Frosting - Glassa (abbiamo dimezzato le dosi di burro, zucchero (soprattutto di zucchero) e formaggio rispetto alla ricetta originale perché erano a rischio diabete giovanile, ma se voi avete il coraggio raddoppiatele pure) • 1/4 di tazza di burro • 250 g di Philadelphia • 4 tazze di zucchero a velo • 1 baccello di vaniglia • 1 pizzico di sale 1. Preriscaldate il forno a 180°. 2. Con le fruste sbattete le uova con i due zuccheri. Aggiungete la vaniglia raschiata e un pezzo del suo baccello che poi toglierete quando le uova saranno sufficientemente montate. 3. In una terrina grande mescolate le farine, il lievito e le spezie. Aggiungete le carote e la buccia d'arancia, mescolate bene (con le mani è la cosa migliore). 4. Incorporate l'impasto farinoso a quello delle uova, aggiungendo a filo l'olio alternato a cucchiai di yogurt. Mescolate bene fino a quando gli ingredienti non saranno perfettamente amalgamati. 5. Imburrate e infarinata una tortiera di 23 cm di diametro. Versate il composto delicatamente, poi sbattete la tortiera sul piano di lavoro in modo che si distribuisca in modo uniforme. Infornate la torta fino a quando non sarà dorata (e soprattutto fino a quando non ne sentirete il profumo), circa 1 ora- 1 ora e un quarto. La prova dello stuzzicadenti è fondamentale per una torta così spessa, quando non sarà più umido la torta è pronta. Una volta sfornata lasciatela raffreddare completamente (noi l'abbiamo lasciata a riposo nel forno spento 24 ore prima di farcirla e glassarla). 6. Ora viene la parte migliore, IL FROSTING. Sbattete con le fruste il burro con il formaggio. Aggiungete lo zucchero a velo e continuate a sbattere. Aggiungete la vaniglia raschiata dal baccello e continuate a montare il composto finché non sarà bello cremoso e privo di grumi. 7. Con un coltello seghettato, amore e delicatezza rimuovete la crosta superiore della torta. Delicatamente tagliatela a metà e farcitela con il frosting aiutandovi con una spatola. Ricomponetela e sempre con una spatola ricopritela di glassa. Più la torta riposerà più il frosting si solidificherà ma se non ce la fate a resistere, e vi capisco, non vi resta che prenderne una fetta generosa e mentre la mangiate chiedervi 'Come ho fatto a vivere senza di te fino a questo momento?'.

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